Riflessione: Un libro di poesie. Chi legge un libro compie la stessa azione di chi si predispone ad ammirare un quadro, una scultura, ascoltare una sinfonia, una canzone ecc. Poiché attraverso i nostri sensi accediamo alla visione, al pensiero dell’artista che quella opera ha prodotto. Leggendo, attraverso la vista, attiviamo il pensiero, con il quale diamo significato a ciò che leggiamo. Un libro quindi si differenzia dalle altre arti in quanto l’artista utilizza il linguaggio scritto, comunica con le parole per: informare, educare, acculturare, divertire. In un libro di poesie le parole sono state scelte per i suoni, in funzione di una armonia, plusvalenza semantica; è parola messa in musica per cui la poesia è anche un piacere sonoro colto dai nostri sensi; è trasposizione d’immagine, metafora che più di tutto costituisce l’essenza della poesia. Una raccolta di poesie non è finalizzata ad illustrare avvenimenti o processi storici o dare ordini, è l’arte di trasporre un mondo interiore a quello esterno. Il mondo stesso è poesia, lo è nei fiori, nei tramonti, in un plenilunio, persino in una tempesta. La poesia ci educa alla bellezza, a farci scoprire i luoghi del nostro animo inesplorati, a conservare l’ingenuita e la forza magnetica del Peter Pan che è in noi. Di solito appena comprato o avuto in dono un libro di poesie, lo si sfoglia velocemente alla ricerca di un qualcosa che soddisfi un processo mentale. Se alla veloce sbirciata l’incontro avviene, seguirà subito la lettura, anche se non per l’intero libro, ma è già un passo positivo. Un libro di poesie, anche a distanza di tempo, troverà sempre un lettore che lo leggerà con interesse e amore. Per leggere un libro di poesie non c’è una sequenza, una cronologia poiché esso non ha un inizio, non ha una fine. Ogni poesia è inizio e fine di una storia, e, alla pari di brani musicali eseguiti senza un una cronologia, fanno arrivare comunque le loro raffiche emozionali. La poesia è un emozione a circuito chiuso: provata – trasmessa – recepita. Spero che anche le mie “Piccole Cose” riescano a trasmettere emozioni da voi recepite. Se questa ciclo si instaura, anche a distanza di tempo, lo scrittore ne trarrà un vantaggio immateriale che è in definitiva quello a cui aspira, cioè, assicurare il suo ricordo oltre la propria esistenza. Buona giornata.
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