Descrizione
Ancora una volta Marta Mizzi ci dona la chiave di accesso ai luoghi della sua poesia. Un nuovo viaggio che trae la sua origine da ciò che accade nel mondo esterno e che l’autrice accoglie con cura all’interno dei suoi testi, caratterizzati da una dolorosa sinfonia di sottofondo ma proiettati verso l’inizio di una nuova stagione, di una primavera come sinonimo di speranza e rinascita. In un dialogo diretto con il lettore, si alternano riferimenti letterari, componimenti che abbiamo imparato a riconoscere come tipici della poetessa e sperimentazioni ben riuscite, come si può notare dall’inserimento di undici Haiku all’inizio del volume, una poesia degustata in piccoli sorsi.
Sgorgano dalla penna dell’autrice i sentimenti, l’attenzione e la cura verso un mondo che è, un mondo che potrebbe essere, un mondo che sarà, lasciandoci con uno spiraglio di luce, un raggio di ottimismo.
Marta Mizzi è nata e vive a Bari. La passione per la poesia è già presente tra i banchi di scuola. Gli studi condotti in Economia e Commercio non le hanno impedito di coltivare l’amore per la Letteratura, l’Arte e la Filosofia, fondamenta su cui ha costruito e continua a costruire le sue opere. Ha già pubblicato: Diario di viaggio in viola (Premio Selezione POESIA 2005), Il sacro e il profano (Premio Selezione POESIA 2010), Confini vol. II (Antologia di Poeti Emergenti della Letteratura Italiana), Le ragioni dello scorpione, Lune dell’angelo empio, Stile libero, Anima diversa, Nel profumo degli iris viola, Volevo parlare…invece ho scritto!
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